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La riflessione del Segretario generale, Francesco Cavallaro, nel giorno in cui si celebra la festa del lavoro
Carissimi,
oggi è un giorno importante per tutti noi che abbiamo fatto delle battaglie sindacali il nostro pane quotidiano. Una festa, quella del Primo Maggio, simbolo delle rivendicazioni di tutti i lavoratori. Una festa che viviamo oggi con la tristezza nel cuore per ciò che sta avvenendo in Ucraina, con la pesantezza di più di due anni di pandemia e la preoccupante incertezza per il nostro futuro e quello dei nostri cari. In questi giorni in molti mi hanno chiesto se ha senso festeggiare il Primo Maggio. Me lo sono chiesto anche io: ha senso festeggiare la festa del lavoro in un Paese in cui anche chi lavora è povero a causa di salari bassi e precarietà dilagante? In un Paese in cui le tasse sul lavoro sono tra le più alte al mondo ed i contratti sono bloccati da anni? Ha senso farlo in un Paese in cui muoiono più di tre persone al giorno sul lavoro, le donne sono ancora costrette a scegliere se diventare mamme o lavorare, in cui non si fanno più figli perché i giovani faticano sempre di più ad entrare nel mondo del lavoro anche a causa di politiche errate in materia previdenziale? Quel sistema previdenziale che grazie ad un calcolo sbagliato riserverà a molti, dopo una vita di lavoro, pensioni da fame? Quel sistema previdenziale di cui tanti altri neppure sentiranno parlare perché costretti a lavorare in nero? Ha senso festeggiare in un Paese in cui la pandemia, la conseguente crisi economica, l’inflazione e lo spettro di una guerra globale hanno rimarcato queste condizioni? In un Paese in cui la politica appare smarrita e prigioniera di schemi che portano a mettere solo pezze e non a trovare soluzioni pragmatiche tali da sciogliere i nodi nel tempo creati? Ha senso?Â
Sì, lo ha. Mai come oggi. E lo voglio rimarcare. Non solo ha senso ma è necessario festeggiare il Primo Maggio. Festeggiare per riflettere, ricordare, riconoscere le lotte di ieri e portare avanti quelle di oggi. Per migliorare le cose attraverso nuove conquiste. Con speranza e coraggio. Per ottenere diritti e condizioni migliori di lavoro, di giustizia sociale, di vita, in un Paese, l’Italia, che la Costituzione definisce solennemente ‘una Repubblica democratica, fondata sul lavoro’. Condizione di libertà , di dignità , di unità . Buon Primo Maggio.Â

La riflessione del Segretario generale, Francesco Cavallaro, nel giorno in cui si celebra la festa del lavoro
Carissimi,
oggi è un giorno importante per tutti noi che abbiamo fatto delle battaglie sindacali il nostro pane quotidiano. Una festa, quella del Primo Maggio, simbolo delle rivendicazioni di tutti i lavoratori. Una festa che viviamo oggi con la tristezza nel cuore per ciò che sta avvenendo in Ucraina, con la pesantezza di più di due anni di pandemia e la preoccupante incertezza per il nostro futuro e quello dei nostri cari. In questi giorni in molti mi hanno chiesto se ha senso festeggiare il Primo Maggio. Me lo sono chiesto anche io: ha senso festeggiare la festa del lavoro in un Paese in cui anche chi lavora è povero a causa di salari bassi e precarietà dilagante? In un Paese in cui le tasse sul lavoro sono tra le più alte al mondo ed i contratti sono bloccati da anni? Ha senso farlo in un Paese in cui muoiono più di tre persone al giorno sul lavoro, le donne sono ancora costrette a scegliere se diventare mamme o lavorare, in cui non si fanno più figli perché i giovani faticano sempre di più ad entrare nel mondo del lavoro anche a causa di politiche errate in materia previdenziale? Quel sistema previdenziale che grazie ad un calcolo sbagliato riserverà a molti, dopo una vita di lavoro, pensioni da fame? Quel sistema previdenziale di cui tanti altri neppure sentiranno parlare perché costretti a lavorare in nero? Ha senso festeggiare in un Paese in cui la pandemia, la conseguente crisi economica, l’inflazione e lo spettro di una guerra globale hanno rimarcato queste condizioni? In un Paese in cui la politica appare smarrita e prigioniera di schemi che portano a mettere solo pezze e non a trovare soluzioni pragmatiche tali da sciogliere i nodi nel tempo creati? Ha senso?Â
Sì, lo ha. Mai come oggi. E lo voglio rimarcare. Non solo ha senso ma è necessario festeggiare il Primo Maggio. Festeggiare per riflettere, ricordare, riconoscere le lotte di ieri e portare avanti quelle di oggi. Per migliorare le cose attraverso nuove conquiste. Con speranza e coraggio. Per ottenere diritti e condizioni migliori di lavoro, di giustizia sociale, di vita, in un Paese, l’Italia, che la Costituzione definisce solennemente ‘una Repubblica democratica, fondata sul lavoro’. Condizione di libertà , di dignità , di unità . Buon Primo Maggio.Â
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