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Il Fisco torna a bussare. Venerdì scadono tutte le proroghe. Cosa fare? I consigli dell’avvocato Laila Perciballi
Si ricorda che dal 16 ottobre il Fisco tornerà a bussare alla porta dei cittadini, professionisti, attività commerciali, imprese. Cosa fare? Come comportarsi? I consigli dell’avvocato Laila Perciballi, responsabile area consumatori Cisal – Movimento Consumatori. “La tregua per i contribuenti, dunque, è finita. Ma la crisi economica che segue la crisi sanitaria non è passata, anzi. Inoltre alle cartelle “scongelate” andranno a sommarsi alle altre “ordinarie”, che si formano di mese in mese. Ovviamente, insieme agli atti esecutivi, da venerdì 16 Ottobre l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, tornerà in possesso di tutte le armi disponibili per ottenere dai contribuenti quanto dovuto al Fisco, a partire dai pignoramenti di stipendi e pensioni, preavvisi di fermo, fermi, ipoteche, intimazioni, solleciti, avvisi, cartelle esattoriali. Un’altra proroga che scade, è quella della sospensione delle rateizzazioni. Secondo quanto previsto dal decreto rilancio, tutte le rate arretrate “congelate” che erano state congelate dall’8 marzo al 15 Ottobre, dovrebbero essere pagate in un’unica soluzione entro il mese di novembre. Per i contribuenti che fino allo scorso 8 marzo avevano rispettato tutte le scadenze, in caso di morosità le eventuali azioni da parte dell’Agenzia delle Entrate -Riscossione, non potranno partire prima del mese di dicembre. Mentre per chi all’8 marzo era già in ritardo con i pagamenti, le azioni di recupero potranno ripartire direttamente da venerdì prossimo. Inoltre, ricordiamo ai cittadini che hanno aderito alla “rottamazione-ter” e al “saldo e stralcio” per il pagamento delle cartelle esattoriali emesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione che bisogna dar luogo al versamento integrale delle rate entro il 10 dicembre 2020 altrimenti si decade da tutti i benefici e si ricorda che per il pagamento entro il 10 dicembre non sono previsti i 5 giorni di tolleranza. Comunque, prima di pagare e prima della scadenza dell’atto notificato dall’agenzia delle entrate Riscossione, è sempre bene verificarne la correttezza in quanto gli importi richiesti non sono sempre legittimi. Spesso l’Agenzia delle Entrate riscossione – sottolinea l’avv. Perciballi – mette all’interno di solleciti di pagamento da migliaia di euro numerose cartelle esattoriali sotto euro 1000, invero in questo modo richiede importi non dovuti ai sensi dell’art 4 del Decreto Legge n. 119/2018 intitolato proprio “Stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010”. Ci sono vari termini per fare opposizione, il termine più breve è quello di 20 giorni dall’avvenuta ricezione dell’atto; pertanto, conviene sempre attivarsi non appena viene notificato l’atto che può giungere sia per pec, sia con la posta tradizionale, sia attraverso le credenziali spid ovvero quelle del Sistema Pubblico di Identità Digitale – che si ricorda serve ad accedere anche per verificare la propria situazione di debito, ma anche per pagare le cartelle a gli avvisi, nonché richiedere rateizzazioni sulla propria posizione o sospendere e fare opposizione alla cartella esattoriale nel caso in cui si ritenesse che quest’ultima non sia corretta”.
Movimento Consumatori – Roma mette a disposizione degli iscritti Cisal la propria consulenza gratuita. L’avvocato Perciballi è sempre raggiungibile da tutti i cittadini al numero whatsapp 3939072144, o alla mail romacapitale@movimentoconsumatori.it o mconsumatori@cisal.basexpro.kodeserver.net

Il Fisco torna a bussare. Venerdì scadono tutte le proroghe. Cosa fare? I consigli dell’avvocato Laila Perciballi
Si ricorda che dal 16 ottobre il Fisco tornerà a bussare alla porta dei cittadini, professionisti, attività commerciali, imprese. Cosa fare? Come comportarsi? I consigli dell’avvocato Laila Perciballi, responsabile area consumatori Cisal – Movimento Consumatori. “La tregua per i contribuenti, dunque, è finita. Ma la crisi economica che segue la crisi sanitaria non è passata, anzi. Inoltre alle cartelle “scongelate” andranno a sommarsi alle altre “ordinarie”, che si formano di mese in mese. Ovviamente, insieme agli atti esecutivi, da venerdì 16 Ottobre l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, tornerà in possesso di tutte le armi disponibili per ottenere dai contribuenti quanto dovuto al Fisco, a partire dai pignoramenti di stipendi e pensioni, preavvisi di fermo, fermi, ipoteche, intimazioni, solleciti, avvisi, cartelle esattoriali. Un’altra proroga che scade, è quella della sospensione delle rateizzazioni. Secondo quanto previsto dal decreto rilancio, tutte le rate arretrate “congelate” che erano state congelate dall’8 marzo al 15 Ottobre, dovrebbero essere pagate in un’unica soluzione entro il mese di novembre. Per i contribuenti che fino allo scorso 8 marzo avevano rispettato tutte le scadenze, in caso di morosità le eventuali azioni da parte dell’Agenzia delle Entrate -Riscossione, non potranno partire prima del mese di dicembre. Mentre per chi all’8 marzo era già in ritardo con i pagamenti, le azioni di recupero potranno ripartire direttamente da venerdì prossimo. Inoltre, ricordiamo ai cittadini che hanno aderito alla “rottamazione-ter” e al “saldo e stralcio” per il pagamento delle cartelle esattoriali emesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione che bisogna dar luogo al versamento integrale delle rate entro il 10 dicembre 2020 altrimenti si decade da tutti i benefici e si ricorda che per il pagamento entro il 10 dicembre non sono previsti i 5 giorni di tolleranza. Comunque, prima di pagare e prima della scadenza dell’atto notificato dall’agenzia delle entrate Riscossione, è sempre bene verificarne la correttezza in quanto gli importi richiesti non sono sempre legittimi. Spesso l’Agenzia delle Entrate riscossione – sottolinea l’avv. Perciballi – mette all’interno di solleciti di pagamento da migliaia di euro numerose cartelle esattoriali sotto euro 1000, invero in questo modo richiede importi non dovuti ai sensi dell’art 4 del Decreto Legge n. 119/2018 intitolato proprio “Stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010”. Ci sono vari termini per fare opposizione, il termine più breve è quello di 20 giorni dall’avvenuta ricezione dell’atto; pertanto, conviene sempre attivarsi non appena viene notificato l’atto che può giungere sia per pec, sia con la posta tradizionale, sia attraverso le credenziali spid ovvero quelle del Sistema Pubblico di Identità Digitale – che si ricorda serve ad accedere anche per verificare la propria situazione di debito, ma anche per pagare le cartelle a gli avvisi, nonché richiedere rateizzazioni sulla propria posizione o sospendere e fare opposizione alla cartella esattoriale nel caso in cui si ritenesse che quest’ultima non sia corretta”.
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