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La situazione finanziaria del gruppo che rischia di precipitare, compromettendo le sorti di 6000 lavoratori di mare e di terra. Alessandro Pico: “Il Governo non ha ancora voluto ascoltarci”
La Federmar Cisal ha indetto lo sciopero di tutto il personale navigante e di terra di Tirrenia-Cin per il prossimo 3 maggio in relazione alla situazione finanziaria del gruppo che “rischia di precipitare, compromettendo le sorti di 6000 lavoratori di mare e di terra che incolpevoli rischiano di pagarne il prezzo”. La decisione dell’organizzazione è stata presa, come si legge in una nota, considerando che “ad oggi il Governo non ha ancora voluto ascoltarci, né ci risulta abbia preso posizione nei confronti dei Commissari di Tirrenia in A.S. al fine di agevolare un accordo”. Il riferimento è sulla “richiesta di ristrutturazione del debito giudicata inammissibile dalla Procura di Milano e che il Tribunale di Milano ha rinviato al 6 maggio 2021 a tal proposito la decisione – scrive ancora il segretario generale Federmar Cisal Alessandro Pico. Successivamente siamo venuti a conoscenza a mezzo stampa, che la Tirrenia in A.S. ha rigettato la proposta di Concordato relativa al ristorno del debito del Gruppo Onorato il quale a contro risposto a mezzo stampa specificando quale fosse stata la proposta a Tirrenia in A.S., ritenendo anche di non poter addivenire ad un accordo in quanto fosse molto onerosa la richiesta di Concordato fatta da Tirrena in A.S.” Il personale di Terra, secondo quanto comunicato dal sindacato, si asterrà per l’ intera giornata lavorativa del 3 maggio, quello navigante nei traghetti passeggeri per 24 ore con inizio alle 16 del 3 maggio, mentre quello imbarcato nelle navi merci per 24 ore dalla mezzanotte del 3 maggio.

La situazione finanziaria del gruppo che rischia di precipitare, compromettendo le sorti di 6000 lavoratori di mare e di terra. Alessandro Pico: “Il Governo non ha ancora voluto ascoltarci”
La Federmar Cisal ha indetto lo sciopero di tutto il personale navigante e di terra di Tirrenia-Cin per il prossimo 3 maggio in relazione alla situazione finanziaria del gruppo che “rischia di precipitare, compromettendo le sorti di 6000 lavoratori di mare e di terra che incolpevoli rischiano di pagarne il prezzo”. La decisione dell’organizzazione è stata presa, come si legge in una nota, considerando che “ad oggi il Governo non ha ancora voluto ascoltarci, né ci risulta abbia preso posizione nei confronti dei Commissari di Tirrenia in A.S. al fine di agevolare un accordo”. Il riferimento è sulla “richiesta di ristrutturazione del debito giudicata inammissibile dalla Procura di Milano e che il Tribunale di Milano ha rinviato al 6 maggio 2021 a tal proposito la decisione – scrive ancora il segretario generale Federmar Cisal Alessandro Pico. Successivamente siamo venuti a conoscenza a mezzo stampa, che la Tirrenia in A.S. ha rigettato la proposta di Concordato relativa al ristorno del debito del Gruppo Onorato il quale a contro risposto a mezzo stampa specificando quale fosse stata la proposta a Tirrenia in A.S., ritenendo anche di non poter addivenire ad un accordo in quanto fosse molto onerosa la richiesta di Concordato fatta da Tirrena in A.S.” Il personale di Terra, secondo quanto comunicato dal sindacato, si asterrà per l’ intera giornata lavorativa del 3 maggio, quello navigante nei traghetti passeggeri per 24 ore con inizio alle 16 del 3 maggio, mentre quello imbarcato nelle navi merci per 24 ore dalla mezzanotte del 3 maggio.
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