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Convocato, presso il ministero del Lavoro, il tavolo di confronto tra Governo e parti sociali sul tema dell’emergenza climatica. Il dibattito è stato incentrato, come già avvenuto negli incontri tenutisi nel 2023, sui rischi determinati dalle intense ondate di calore che mettono a repentaglio la salute, e spesso anche la stessa vita, dei lavoratori che operano soprattutto nei settori le cui attività si svolgono prevalentemente in ambienti esterni, come in agricoltura o nell’edilizia.
Focus sul protocollo elaborato nel settembre del 2023 dal Ministero del Lavoro e della Salute, presentato alle parti sociali e finalizzato all’adozione di misure di contenimento dei rischi suddetti, che non ha finora ottenuto l’approvazione delle parti datoriali.
La Cisal, rappresentata al tavolo dal segretario confederale, Vincenzo Caratelli, ha evidenziato l’opportunità di accelerare l’adozione di un protocollo nazionale contenente regole precise e la previsione di un ammortizzatore sociale, per contenere situazioni di rischio dettate da eventi climatici eccezionali come le alte temperature e fornire adeguata tutela a tutti i lavoratori dei comparti coinvolti.
“I settori impattati – ha affermato Caratelli – non sono solo quelli dell’agricoltura e dell’edilizia ma anche tanti altri, compresi gli ambiti che prevedono lavorazioni all’interno di locali. L’emergenza climatica in atto in questo momento non è la sola cui bisogna far fronte, il clima sta cambiando, si stanno manifestando sempre più frequentemente eventi improvvisi ed imprevisti con conseguenze devastanti, che causano gravi ricadute sui lavoratori ed in generale sul tessuto economico del Paese. La Cisal è favorevole all’introduzione di un protocollo condiviso quale strumento idoneo a rispondere alle esigenze dettate dalle diverse emergenze climatiche, portato a conoscenza dei lavoratori, con la previsione delle garanzie messe in campo per la salvaguardia degli stessi, e all’adozione di una cassa integrazione automatica ad hoc, utilizzabile dalle imprese a tutela dell’occupazione”.

Convocato, presso il ministero del Lavoro, il tavolo di confronto tra Governo e parti sociali sul tema dell’emergenza climatica. Il dibattito è stato incentrato, come già avvenuto negli incontri tenutisi nel 2023, sui rischi determinati dalle intense ondate di calore che mettono a repentaglio la salute, e spesso anche la stessa vita, dei lavoratori che operano soprattutto nei settori le cui attività si svolgono prevalentemente in ambienti esterni, come in agricoltura o nell’edilizia.
Focus sul protocollo elaborato nel settembre del 2023 dal Ministero del Lavoro e della Salute, presentato alle parti sociali e finalizzato all’adozione di misure di contenimento dei rischi suddetti, che non ha finora ottenuto l’approvazione delle parti datoriali.
La Cisal, rappresentata al tavolo dal segretario confederale, Vincenzo Caratelli, ha evidenziato l’opportunità di accelerare l’adozione di un protocollo nazionale contenente regole precise e la previsione di un ammortizzatore sociale, per contenere situazioni di rischio dettate da eventi climatici eccezionali come le alte temperature e fornire adeguata tutela a tutti i lavoratori dei comparti coinvolti.
“I settori impattati – ha affermato Caratelli – non sono solo quelli dell’agricoltura e dell’edilizia ma anche tanti altri, compresi gli ambiti che prevedono lavorazioni all’interno di locali. L’emergenza climatica in atto in questo momento non è la sola cui bisogna far fronte, il clima sta cambiando, si stanno manifestando sempre più frequentemente eventi improvvisi ed imprevisti con conseguenze devastanti, che causano gravi ricadute sui lavoratori ed in generale sul tessuto economico del Paese. La Cisal è favorevole all’introduzione di un protocollo condiviso quale strumento idoneo a rispondere alle esigenze dettate dalle diverse emergenze climatiche, portato a conoscenza dei lavoratori, con la previsione delle garanzie messe in campo per la salvaguardia degli stessi, e all’adozione di una cassa integrazione automatica ad hoc, utilizzabile dalle imprese a tutela dell’occupazione”.
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