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A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello scorso 26 febbraio 2024, n.71, il 2 marzo è stato presentato presso la Camera dei Deputati l’Atto Camera n. 1752, per la conversione in legge del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il provvedimento, all’art. 8, comma 18, contiene una importante previsione, ovvero la riduzione del numero di anni necessario ai fini del passaggio dei Viceprefetti Aggiunti alla qualifica di Viceprefetto dagli attuali nove anni e sei mesi a otto anni e sei mesi di effettivo servizio dall’ingresso in carriera. La disposizione, che al momento ha forza e valore di legge, introdotta ora dal Ministro Piantedosi, riprende sostanzialmente una proposta formulata direttamente dallo SNADIP-Cisal in occasione del primo incontro con le OO. SS. rappresentative del personale della carriera prefettizia, tenutosi il 3 luglio 2023.
Dopo quell’incontro, nel corso del quale il Ministro ritenne apprezzabile, e da approfondire, la stessa proposta, lo SNADIP-Cisal, grazie anche all’attività di proficua collaborazione con la Segreteria Confederale, è riuscito a far veicolare in più occasioni delle proposte emendative.
Dapprima, in occasione dei lavori parlamentari per la conversione del D.L. n. 133 del 2023 si è fatto promotore di 3 emendamenti:
- i primi 2, identici, 12.01 e 12.02 degli On.li Casu e Zaratti, tendenti ad ottenere risorse aggiuntive per incrementare il Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato, a decorrere dal 2023, in misura pari a 3.600.000 euro:
- il terzo 12.03 dell’On.le ZARATTI, tendente a ridurre da 9 anni e 6 mesi a 6 anni il requisito di anzianità anagrafica necessario per il passaggio dei Viceprefetti Aggiunti alla qualifica di Viceprefetto, una proposta veicolata già dal mese di ottobre 2022 e che aveva trovato l’attenzione da parte del Ministro PIANTEDOSI in occasione di un incontro con le OO. SS rappresentative svoltosi il 3 luglio 2023.
Entrambe le proposte emendative, presentate il 23 ottobre, erano però state dichiarate inammissibili dalla I Commissione Affari costituzionali della Camera, nella seduta del 25 ottobre.
In occasione dell’avvio dei lavori parlamentari per la definizione della Legge di Bilancio 2024, lo SNADIP-Cisal ha proseguito comunque le proprie attività di sensibilizzazione sui predetti argomenti. Ed infatti, nel corso dei lavori parlamentari per l’esame della predetta Legge di Bilancio il 13 dicembre 2023 hanno poi effettivamente presentato in Commissione Bilancio l’emendamento n. 65.0.1000/501, proponendo quanto segue:
<5-bis. All’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, le parole: “con almeno nove anni e sei mesi” sono sostituite dalle seguenti: con almeno sei anni”.>
il cui contenuto era del tutto identico a quello già presentato al D.L. n. 133 del 2023 dall’On.le ZARATTI ed invece dichiarato inammissibile dalla Commissione I Affari Costituzionali della Camera dei deputati nel corso dell’esame dell’A. C.1458 . . .
Ancora una auspicata ELOQUENZA dei fatti, con la possibilità concreta di “scrivere” una pagina “storica” per il personale della carriera prefettizia . . . un passo in avanti verso la famosa “qualifica unica” di seconda fascia . . .
Purtroppo, però prima di Natale 2023 è intervenuta una secca smentita: l’emendamento n. 65.0.1000/501 è stato “riformulato”.
Anche se più che di una riformulazione, si è trattato di un vero e proprio “stravolgimento”:
65.0.1000/501 (testo 2)
I Relatori
Dopo il comma 5, inserire i seguenti:
«5-bis. Al fine di rafforzare l’operatività dell’Amministrazione dell’interno mediante un riassetto organizzativo delle strutture centrali e periferiche, la dotazione organica del personale appartenente alla carriera prefettizia è rideterminata, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica:
a) in riduzione di n. 50 posti nella qualifica di viceprefetto e in incremento di n. 72 posti nella qualifica di viceprefetto aggiunto, a decorrere dal 1° gennaio 2024;
b) in riduzione di ulteriori 20 posti nella qualifica di viceprefetto e in incremento di ulteriori 29 posti nella qualifica di viceprefetto aggiunto, a decorrere dal 1° gennaio 2025;
c) in ulteriore riduzione di 30 posti nella qualifica di viceprefetto e in ulteriore incremento di 43 posti nella qualifica di viceprefetto aggiunto, a decorrere dal 1° dicembre 2025.
5-ter. La riduzione dei posti di viceprefetto e il conseguente incremento di quelli di vice prefetto aggiunto di cui al comma 5-bis, lett. c), relativamente agli incarichi eventualmente in corso alla data del 1° dicembre 2025, decorre dalla scadenza dei medesimi ovvero dalla cessazione dall’incarico, anche per effetto del collocamento a riposo del titolare.».
Disposizioni che sono state poi riepilogate ai comma 32 e 352 dell’articolo 1 del testo approvato, con votazione di fiducia del Senato della Repubblica, approvata definitivamente dalla Camera dei Deputati, in legge di Bilancio 2024, la legge n. 213 del 30 dicembre 2023.
A distanza di meno di 2 mesi, si deve dare atto ai vertici politici ed amministrativi del Ministero dell’interno che la questione è stata ripresa, riesaminata e ridefinita, per trovare, ora e finalmente una auspicata e condivisa soluzione.
Sul punto, si evidenzia che, ai sensi del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, la carriera prefettizia è unitaria ed è articolata in tre qualifiche (prefetto, viceprefetto e viceprefetto aggiunto). In attuazione di una recente modifica introdotta dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213 (la Legge di Bilancio 2024 – n.d.r.), la dotazione organica del personale della carriera prefettizia subirà una rimodulazione, ripartita in tre fasi, all’esito della quale la consistenza della dotazione relativa alla qualifica di viceprefetto risulterà ridotta di 100 posti e quella relativa alla qualifica di viceprefetto aggiunto sarà incrementata di 144 posti.
Invero, con la previgente dotazione organica, si è prodotto:
a) un vuoto in organico nella qualifica di viceprefetto, non colmabile fino a quando il personale con qualifica di viceprefetto aggiunto non abbia maturato i requisiti previsti dall’attuale normativa;
b) la tendenziale saturazione dei posti in organico previsti per la qualifica di viceprefetto aggiunto.
Con la modifica sopra menzionata si pone ora rimedio alla criticità sub b).
Permane, tuttavia, la grave problematica indicata sub a), alla soluzione della quale è preordinata la disposizione ora introdotta, che riduce di un anno – da nove anni e sei mesi a otto anni e sei mesi – il termine minimo di permanenza nella qualifica di viceprefetto aggiunto per accedere allo scrutino per il conseguimento della qualifica di viceprefetto.
Infatti, già a partire dal 1° gennaio 2024, in relazione alla prima fase della predetta rimodulazione e al numero di unità di personale in servizio, si registra una vacanza nella qualifica di viceprefetto pari a 124 unità. A seguito della completa attuazione della disposizione in materia di rimodulazione, e quindi con l’applicazione del complessivo taglio di 100 unità nella qualifica di viceprefetto (1° dicembre 2025), la consistenza del personale nella predetta qualifica al 1° gennaio 2026 – tenuto conto del personale nel frattempo cessato e di quello in servizio – registrerà comunque una cospicua carenza, pari a oltre 89 unità.
Con il vigente requisito di nove anni e sei mesi di permanenza nella qualifica di viceprefetto aggiunto, nel biennio 2024- 2025 non sarà possibile avviare alcuna procedura di scrutinio comparativo per l’accesso alla qualifica di viceprefetto, atteso che il personale avente qualifica di Viceprefetto Aggiunto in servizio non ha e non avrà ancora maturato detto requisito. Nella situazione così delineata, peraltro, molte articolazioni dell’Amministrazione dell’interno, comprese numerose Prefetture-Uffici territoriali del Governo, già da tempo lamentano una forte carenza di organico nella qualifica di Viceprefetto, con evidenti ricadute sull’ottimale svolgimento delle funzioni demandate alle stesse. Al fine di intervenire sulle menzionate criticità, la presente disposizione si limita a ridurre di un anno il periodo di cui al citato requisito di scrutinabilità, senza incidere né sul numero dei posti nella dotazione organica, largamente scoperti, né su quello degli eventuali promossi.
Ne risulta conseguentemente ampliata esclusivamente la platea dei concorrenti ai posti disponibili, come previsti dalla dotazione organica: tali posti, per ciò stesso, sono già provvisti di idonea copertura finanziaria. E pertanto la modifica legislativa si presenta “a costo zero”, ovvero senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica.
Un risultato davvero importante, che testimonia l’importanza di un confronto sindacale improntato alla pragmaticità ed all’eloquenza dei fatti, per una volta ampiamente recepito e fatto proprio dal vertice politico del Ministero dell’interno. Un episodio che, oltre tutto, rappresenta un buon viatico in vista di un prossimo avvio delle trattative, presso il Dipartimento della Funzione pubblica, per il rinnovo contrattuale giuridico ed economico, per il triennio 2022-2024, un impegno sindacale davvero importante, in vista del quale lo SNADIP-Cisal confida di giungere con rinnovato sostegno da parte degli appartenenti alla carriera prefettizia, rappresentati dalla Federazione SNADIP-Cisal già dal biennio contrattuale 2004-2005.
Raffaele Campogiani – Segretario generale Snadip Cisal

A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello scorso 26 febbraio 2024, n.71, il 2 marzo è stato presentato presso la Camera dei Deputati l’Atto Camera n. 1752, per la conversione in legge del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il provvedimento, all’art. 8, comma 18, contiene una importante previsione, ovvero la riduzione del numero di anni necessario ai fini del passaggio dei Viceprefetti Aggiunti alla qualifica di Viceprefetto dagli attuali nove anni e sei mesi a otto anni e sei mesi di effettivo servizio dall’ingresso in carriera. La disposizione, che al momento ha forza e valore di legge, introdotta ora dal Ministro Piantedosi, riprende sostanzialmente una proposta formulata direttamente dallo SNADIP-Cisal in occasione del primo incontro con le OO. SS. rappresentative del personale della carriera prefettizia, tenutosi il 3 luglio 2023.
Dopo quell’incontro, nel corso del quale il Ministro ritenne apprezzabile, e da approfondire, la stessa proposta, lo SNADIP-Cisal, grazie anche all’attività di proficua collaborazione con la Segreteria Confederale, è riuscito a far veicolare in più occasioni delle proposte emendative.
Dapprima, in occasione dei lavori parlamentari per la conversione del D.L. n. 133 del 2023 si è fatto promotore di 3 emendamenti:
- i primi 2, identici, 12.01 e 12.02 degli On.li Casu e Zaratti, tendenti ad ottenere risorse aggiuntive per incrementare il Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato, a decorrere dal 2023, in misura pari a 3.600.000 euro:
- il terzo 12.03 dell’On.le ZARATTI, tendente a ridurre da 9 anni e 6 mesi a 6 anni il requisito di anzianità anagrafica necessario per il passaggio dei Viceprefetti Aggiunti alla qualifica di Viceprefetto, una proposta veicolata già dal mese di ottobre 2022 e che aveva trovato l’attenzione da parte del Ministro PIANTEDOSI in occasione di un incontro con le OO. SS rappresentative svoltosi il 3 luglio 2023.
Entrambe le proposte emendative, presentate il 23 ottobre, erano però state dichiarate inammissibili dalla I Commissione Affari costituzionali della Camera, nella seduta del 25 ottobre.
In occasione dell’avvio dei lavori parlamentari per la definizione della Legge di Bilancio 2024, lo SNADIP-Cisal ha proseguito comunque le proprie attività di sensibilizzazione sui predetti argomenti. Ed infatti, nel corso dei lavori parlamentari per l’esame della predetta Legge di Bilancio il 13 dicembre 2023 hanno poi effettivamente presentato in Commissione Bilancio l’emendamento n. 65.0.1000/501, proponendo quanto segue:
<5-bis. All’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, le parole: “con almeno nove anni e sei mesi” sono sostituite dalle seguenti: con almeno sei anni”.>
il cui contenuto era del tutto identico a quello già presentato al D.L. n. 133 del 2023 dall’On.le ZARATTI ed invece dichiarato inammissibile dalla Commissione I Affari Costituzionali della Camera dei deputati nel corso dell’esame dell’A. C.1458 . . .
Ancora una auspicata ELOQUENZA dei fatti, con la possibilità concreta di “scrivere” una pagina “storica” per il personale della carriera prefettizia . . . un passo in avanti verso la famosa “qualifica unica” di seconda fascia . . .
Purtroppo, però prima di Natale 2023 è intervenuta una secca smentita: l’emendamento n. 65.0.1000/501 è stato “riformulato”.
Anche se più che di una riformulazione, si è trattato di un vero e proprio “stravolgimento”:
65.0.1000/501 (testo 2)
I Relatori
Dopo il comma 5, inserire i seguenti:
«5-bis. Al fine di rafforzare l’operatività dell’Amministrazione dell’interno mediante un riassetto organizzativo delle strutture centrali e periferiche, la dotazione organica del personale appartenente alla carriera prefettizia è rideterminata, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica:
a) in riduzione di n. 50 posti nella qualifica di viceprefetto e in incremento di n. 72 posti nella qualifica di viceprefetto aggiunto, a decorrere dal 1° gennaio 2024;
b) in riduzione di ulteriori 20 posti nella qualifica di viceprefetto e in incremento di ulteriori 29 posti nella qualifica di viceprefetto aggiunto, a decorrere dal 1° gennaio 2025;
c) in ulteriore riduzione di 30 posti nella qualifica di viceprefetto e in ulteriore incremento di 43 posti nella qualifica di viceprefetto aggiunto, a decorrere dal 1° dicembre 2025.
5-ter. La riduzione dei posti di viceprefetto e il conseguente incremento di quelli di vice prefetto aggiunto di cui al comma 5-bis, lett. c), relativamente agli incarichi eventualmente in corso alla data del 1° dicembre 2025, decorre dalla scadenza dei medesimi ovvero dalla cessazione dall’incarico, anche per effetto del collocamento a riposo del titolare.».
Disposizioni che sono state poi riepilogate ai comma 32 e 352 dell’articolo 1 del testo approvato, con votazione di fiducia del Senato della Repubblica, approvata definitivamente dalla Camera dei Deputati, in legge di Bilancio 2024, la legge n. 213 del 30 dicembre 2023.
A distanza di meno di 2 mesi, si deve dare atto ai vertici politici ed amministrativi del Ministero dell’interno che la questione è stata ripresa, riesaminata e ridefinita, per trovare, ora e finalmente una auspicata e condivisa soluzione.
Sul punto, si evidenzia che, ai sensi del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, la carriera prefettizia è unitaria ed è articolata in tre qualifiche (prefetto, viceprefetto e viceprefetto aggiunto). In attuazione di una recente modifica introdotta dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213 (la Legge di Bilancio 2024 – n.d.r.), la dotazione organica del personale della carriera prefettizia subirà una rimodulazione, ripartita in tre fasi, all’esito della quale la consistenza della dotazione relativa alla qualifica di viceprefetto risulterà ridotta di 100 posti e quella relativa alla qualifica di viceprefetto aggiunto sarà incrementata di 144 posti.
Invero, con la previgente dotazione organica, si è prodotto:
a) un vuoto in organico nella qualifica di viceprefetto, non colmabile fino a quando il personale con qualifica di viceprefetto aggiunto non abbia maturato i requisiti previsti dall’attuale normativa;
b) la tendenziale saturazione dei posti in organico previsti per la qualifica di viceprefetto aggiunto.
Con la modifica sopra menzionata si pone ora rimedio alla criticità sub b).
Permane, tuttavia, la grave problematica indicata sub a), alla soluzione della quale è preordinata la disposizione ora introdotta, che riduce di un anno – da nove anni e sei mesi a otto anni e sei mesi – il termine minimo di permanenza nella qualifica di viceprefetto aggiunto per accedere allo scrutino per il conseguimento della qualifica di viceprefetto.
Infatti, già a partire dal 1° gennaio 2024, in relazione alla prima fase della predetta rimodulazione e al numero di unità di personale in servizio, si registra una vacanza nella qualifica di viceprefetto pari a 124 unità. A seguito della completa attuazione della disposizione in materia di rimodulazione, e quindi con l’applicazione del complessivo taglio di 100 unità nella qualifica di viceprefetto (1° dicembre 2025), la consistenza del personale nella predetta qualifica al 1° gennaio 2026 – tenuto conto del personale nel frattempo cessato e di quello in servizio – registrerà comunque una cospicua carenza, pari a oltre 89 unità.
Con il vigente requisito di nove anni e sei mesi di permanenza nella qualifica di viceprefetto aggiunto, nel biennio 2024- 2025 non sarà possibile avviare alcuna procedura di scrutinio comparativo per l’accesso alla qualifica di viceprefetto, atteso che il personale avente qualifica di Viceprefetto Aggiunto in servizio non ha e non avrà ancora maturato detto requisito. Nella situazione così delineata, peraltro, molte articolazioni dell’Amministrazione dell’interno, comprese numerose Prefetture-Uffici territoriali del Governo, già da tempo lamentano una forte carenza di organico nella qualifica di Viceprefetto, con evidenti ricadute sull’ottimale svolgimento delle funzioni demandate alle stesse. Al fine di intervenire sulle menzionate criticità, la presente disposizione si limita a ridurre di un anno il periodo di cui al citato requisito di scrutinabilità, senza incidere né sul numero dei posti nella dotazione organica, largamente scoperti, né su quello degli eventuali promossi.
Ne risulta conseguentemente ampliata esclusivamente la platea dei concorrenti ai posti disponibili, come previsti dalla dotazione organica: tali posti, per ciò stesso, sono già provvisti di idonea copertura finanziaria. E pertanto la modifica legislativa si presenta “a costo zero”, ovvero senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica.
Un risultato davvero importante, che testimonia l’importanza di un confronto sindacale improntato alla pragmaticità ed all’eloquenza dei fatti, per una volta ampiamente recepito e fatto proprio dal vertice politico del Ministero dell’interno. Un episodio che, oltre tutto, rappresenta un buon viatico in vista di un prossimo avvio delle trattative, presso il Dipartimento della Funzione pubblica, per il rinnovo contrattuale giuridico ed economico, per il triennio 2022-2024, un impegno sindacale davvero importante, in vista del quale lo SNADIP-Cisal confida di giungere con rinnovato sostegno da parte degli appartenenti alla carriera prefettizia, rappresentati dalla Federazione SNADIP-Cisal già dal biennio contrattuale 2004-2005.
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